Nel nostro primo incontro di esperti, riuniti insieme agli insegnanti e coordinatori per iniziare questo lavoro con i bambini, è emerso che sarebbe stato interessante lavorare su un mito.
Riflettendo un po’ sull’età dei bambini (quarta elementare) e su quello che andranno ad affrontare nei prossimi immediati anni, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante parlare del mito di Narciso.
Il vedersi, vedere la propria immagine, inviare la propria immagine, fotografare da soli se stessi…porta certamente a una patologia del rapporto con il sé.
Quindi è un meccanismo che i ragazzi conoscono già molto bene pur non avendone coscienza.
La prima cosa che abbiamo fatto è stata di raccontare chi erano Narciso ed Eco.
E provare subito a far improvvisare i bambini su questo racconto.
Per indirizzarli a una riflessione sulla propria immagine, i bambini hanno disegnato Narciso che si guarda ed Eco che lo guarda. In questo lavoro dei disegni, molto interessante, è stato immediatamente visibile chi ha messo già se stesso nella pozza in cui si guarda Narciso, chi ha saputo disegnare tutta la drammaturgia della storia, chi aveva capacità prospettiche, e moltissime altre capacità.
Poi siamo passati alla parte più scenografica, la costruzione di uno specchio perché l’acqua in cui si specchia Narciso è, oggi, lo specchio. Agli studenti è stato chiesto di procurarsi dei cartoncini di vecchi scatoloni e disegnare due sagome identiche di uno specchio per poi ritagliarlo.
Mentre la classe si adoperava nella fase creativa, ad uno ad uno gli studenti sono stati immortalati singolarmente in una fotografia polaroid che è stata inserita all’interno del loro specchio diventato così uno speciale porta foto.
Dopo questa costruzione degli specchi, abbiamo cominciato a pensare al copione. Le battute di Narciso e di Eco erano già state sperimentate in improvvisazione. Quello che mancava era cosa i bambini si dicono quando sono davanti allo specchio oggi, e come si usa lo specchio oggi, come si guarda alla propria immagine oggi. E così sono venute fuori le frasi che i bambini si dicono oggi davanti allo specchio, e le abbiamo scritte. Poi abbiamo scritto le parti del Narratore di Narciso e di Eco. I bambini hanno imparato a scrivere un copione: come si scrive, cosa sono le didascalie, i tempi…
Alla fine abbiamo montato una piccola azione scenica che le classi coinvolte hanno rappresentato di fronte alle altre classi.
Caterina Casini e Valentina Ricci